Scritto da Roberto Perin.

Mentre volge al termine anche il mese di Aprile, la Superlega maschile vede l’inizio della finale Scudetto tra ITAS Trentino ed una sorprendente Lube Civitanova che in semifinale batte i campioni uscenti di Perugia. Per il femminile tutto già deciso a cavallo delle festività di Pasqua.

Succede tutto in sei giorni: dal mercoledì santo a martedì dopo il lunedì dell’Angelo dove l’Imoco Volley arrivava con una gara in più rispetto a Milano, avendo subito la prima sconfitta stagionale per mano di Novara che l’aveva costretta a chiudere in quattro partite. Per Milano tutto fin troppo facile, con Scandicci poco incisiva che si fa spazzare via in sole tre gare da Sylla e compagne.

Ci si aspettava un confronto più acceso ed equilibrato ma ciò lo è stato solo in Gara1, dove Milano strappa un set (rivelatosi poi l’unico) alle gialloblu che si affida troppo alle giocate della Egonu. Conegliano perde il secondo set delle prima sfida sul filo di lana, ma rimane concentrata e cinica nello sfruttare tutti gli errori che Milano, volente o nolente, deve mettere in contro operando un gioco troppo scontato e con una sola giocatrice. Ne viene fuori una serie finale a senso unico. Dal 3-1 del Palaverde si passa all’Unipol Forum di Milano dopo tre giorni ma nemmeno gli oltre 12000 spettatori riescono a scalfire la sicurezza delle ragazze di Conegliano che non guardano in faccia nessuno e piazzano un 3-0 senza appello con una Milano nuovamente brutta copia di quella vista nel finale di Champions League e sino alla sfida con Scandicci.

Gara3 al Palaverde consegna di fatto lo scudetto a De Gennaro e C. Nella gara che la vede lo stesso libero segnare la presenza n. 500 con la maglia delle Pantere, coincide con una prova corale che ancora una volta Milano non riesce mai ad impensierire: il 3-0 finale coincide anche con il punteggio della serie consegnando a Conegliano ed ai propri tifosi il settimo tricolore consecutivo, l’ottavo nella propria storia, continuando un’egemonia nazionale che dura dal 2019. L’Imoco Volley conquista quindi il quarto trofeo stagionale dopo Supercoppa, Mondiale per Club e Coppa Italia e si appresta, dopo i meritati festeggiamenti di rito, a preparare l’ultimo appuntamento stagionale ossia la Champions League con le Final Four di Istanbul che andranno in scena nel primo weekend di maggio. Di fronte (ancora) Milano, in semifinale, per uno scontro arrivato al numero otto in stagione, con Conegliano avanti 7-0. La storia cambierà? Milano riuscirà alla fine a prendersi la più ambita delle Finali? Tra meno di una settimana sapremo se Conegliano entrerà definitivamente nella Leggenda o se dovrà accontentarsi di “solamente” una stagione fenomenale.

Nel maschile nell’ultimo turno dei Playoff 5° va in scena alla Kioene Arena il derby tra Sonepar Padova e Rana Verona. Entrambe inseguono l’Europa ma se per Verona la semifinale è già certa, per Padova la certezza arriverebbe solo con una vittoria. E così è stato: Padova vince per 3-0 e conquista quei punti necessari per continuare a coltivare il sogno europeo. Una gara intensa, giocata punto a punto dove la squadra di Cuttini a sfruttato tutte le sbavature degli scaligeri e chiudendo tutti i parziali ai vantaggi. Non sono bastati alla fine i 23 punti di Keita, autore ancora una volta di una prova maiuscola, per portare una risultato positivo per la squadra si Simoni. Di contro Cuttini puoi gioire per la prova di carattere e concretezza dei propri ragazzi autori, parole sue, di una prova delle più belle viste in stagione.

Niente da fare per Belluno in gara2 di finale contro Sorrento. Dopo aver sbancato il palazzetto campano nella giornata di Pasqua ed aver subito invertito l’inerzia della serie, gara2 alla VHV Arena di Belluno è un monologo ospite. Uno 0-3 finale senza appelli: Sorrento riequilibra la serie e torna ad avere in mano il pallino che porta alla Serie A2. I rinoceronti ci provano a scappare, supportati anche dal numerosissimo pubblico accorso al palazzetto sognando una vittoria che metterebbe i bellunesi con un piede nella seconda serie Nazionale. Ma Sorrento non ci sta: come per la semifinale di Coppa Italia i bianco verdi giocano con lucidità e freddezza nei momenti più caldi. Belluno si fa prendere dall’ansia e dal nervosismo, complice una tensione data dall’occasione più unica che rara. Belluno regge due set, poi lo sforzo profuso per recuperare una gara complicata da subito, si fa sentire e la squadra di Marzola deve alzare bandiera bianca: 1-1 e serie riaperta. Domenica si torna in Campania per (ri)fare la storia: come è successo in gara1 può succedere in gara3, sintomo che il fattore campo conta fino ad un certo punto. Belluno è dove aveva immaginato di essere ad inizio stagione, ora confermare quelle ambizioni e solo nel cuore e nella testa dei giocatori.