Scritto da Roberto Tobaldo.
Dopo un’annata condotta in vetta al proprio girone sin dalla prima giornata, un vantaggio accumulatosi cammin facendo con un gap massimo di dodici punti sulla prima delle inseguitrici e la partecipazione alla Final Four di Coppa Italia di categoria, l’Eurogroup Altafratte, che anche per la serie finale si avvarrà dell’appoggio della ditta LASA dei F.lli Nata, si appresta a scendere in campo per l’ultimo impegno stagionale sì ma pure il primo in ordine di importanza, quello che se superato con successo porterà una padovana in serie A2 e questo dopo ormai troppi anni dalla partecipazione della Megius Padova.
La squadra che ha il proprio quartier generale in quel di Santa Giustina in Colle ha atteso la propria avversaria da un turno di semifinale tra seconde e terze classificate dei cinque gironi di B1 femminile ed ora sa che a tentare di sbarrarle la strada verso l’ultimo successo saranno le torinesi della Savis Vol-Ley Volpiano, in una finale nella quale sarà necessario uscire con la vittoria da almeno due gare su tre, la prima in programma sabato 27 maggio a Santa Giustina in Colle, la seconda mercoledì 31 a Volpiano, in caso di terza gara si tornerà nell’Alta Padovana sabato 3 giugno.
Una società quella padovana approdata in serie B all’incirca dieci anni fa e poi sempre più protagonista di una decisa ascesa sino ad arrivare oggi a giocarsi la serie A, ma cosa significherebbe questo per la società e il paese veneto? Quanto orgoglio ci sarebbe nel centrare questo traguardo?
Emanuele Rizzo (fondatore del Volley Fratte nel 1972 e presidente dal 1993, affiancato nella carica da circa otto anni da Armando Bezzegato da quando la formazione ha assunto la denominazione di Altafratte fondendo l’Alta Padovana del presidente Bezzegato e il Volley Fratte appunto):
“Dopo la fondazione della società ho intrapreso un po’ tutti i ruoli, inizialmente segretario, autista nelle trasferte e pure allenatore con sei anni di serie B e quindi con delle conoscenze anche tecniche a livello pallavolistico che però non mi hanno portato ad interferire assolutamente con le scelte dei tecnici che negli anni si sono avvicendati sulla nostra panchina credendo fortemente nella distinzione dei ruoli. Il traguardo che proveremo a tagliare è sicuramente prestigioso ed intendiamo provarci sino alla fine, questo poi sposta il discorso sulla sostenibilità di un nuovo progetto e qui la cosa si fa impegnativa perché l’eventuale salto di categoria implicherebbe ovviamente alcune modifiche sia a livello d’impostazione societaria che logistica con ad esempio un palazzetto che non sarebbe più sufficiente per la nuova categoria. Davanti però a questo possibile traguardo e nuove difficoltà mi sento fiducioso, ci sarebbero da inserire nuove figure in società e il bisogno di nuovi sponsor, ma è anche vero che una categoria superiore garantirebbe più visibilità, sono contento anche dell’interesse che stiamo ottenendo dalla parte delle istituzioni del nostro paese, con sindaco e assessore allo sport partecipi di questa grande annata che stiamo vivendo. Ad oggi la nostra dimensione ci porta a stare bene in B1, obiettivo che avevamo da quando siamo arrivati in serie B, però adesso che il traguardo è così vicino e dopo un’annata come quest’ultima intendiamo provarci con tutte le nostre forze”
Mauro Moretti (Team Manager):
“L’eventuale promozione, che tra l’altro arriverebbe per una società che ha appena festeggiato i 50 anni dalla propria nascita, sarebbe motivo d’orgoglio per tutti coloro che hanno lavorato in questa bellissima annata ma anche nella precedente con un lavoro di miglioramento iniziato appunto con la stagione scorsa, sarebbe un traguardo meritato in primis per le ragazze che non hanno mai abbassato l’intensità con la bellezza di circa 240 allenamenti stagionali, una stagione stressante perché condotta in testa sin dall’inizio e con avversarie che proprio per questo ci hanno affrontato sempre e giustamente cercando la vittoria di prestigio contro la capolista. Un eventuale salto di categoria ci porterebbe a confrontarci con realtà più alte così come l’asticella che inevitabilmente si alzerebbe, lo faremmo sempre seguendo le nostre priorità che sono la ricerca di atlete che sappiano giocare sì ma anche fare gruppo, giovani, futuribili, sulle quali poter lavorare”
A guidare il team un coach astigiano (per il quale ci sarà quindi una sorta di derby regionale) come Vincenzo Rondinelli, da due anni alla guida di un team padovano che arriverà alle finali dopo un periodo contraddistinto da match poco intensi dato il vantaggio in classifica e pure da un periodo di stop in attesa delle sfide tra seconde e terze:
“E’ inevitabile che, soprattutto con lo stop in attesa della finale, il ritmo gara si sia un po’ perso, ho avuto la fortuna, e per questo intendo ringraziarle pubblicamente, di poter avere in gruppo Alessia e Giorgia Mazzon (provenienti dal vivaio del Volley Fratte e in società sino al 2014) che ci hanno dato una grossa mano in questi allenamenti contribuendo ad innalzare il ritmo di gioco. Per quanto riguarda invece la preparazione atletica lo stop ci ha permesso di preparare il gruppo come volevamo, lo staff ha potuto recuperare fisicamente le atlete più provate e caricare fisicamente tutte le ragazze in attesa di queste finali che come tutte le finali sono partite che potranno essere decise da piccole situazioni. Sono contento della preparazione, stiamo tornando ad essere l’Eurogroup Altafratte di inizio stagione, nelle ultime settimane e con obbiettivo primo posto raggiunto era logico pensare che l’intensità mentale si abbassasse un attimo e così è successo. Sono molto orgoglioso delle mie giocatrici perché hanno saputo tenere una costanza di lavoro buonissima quest’anno ma pure l’anno scorso quando di fatto è partito questo progetto”
L’Eurogroup arriverà a questa finale dopo quella sfortunata della Coppa Italia di Bologna, quella partita sarà un macigno o servirà da monito?
Ancora Vincenzo Rondinelli:
“Credo sarà un vantaggio, a Bologna abbiamo fatto una prova e adesso sappiamo come non dovremo entrare in campo. La Final Four di Coppa era solo la ciliegina della stagione, quella che va sì ad impreziosire la torta ma che essendo piccola ti dà una soddisfazione solo per pochi minuti, adesso ci troveremo davanti alla torta che è un’altra cosa ed è quella per la quale stiamo lavorando da due annate. Dovremo giocarcela con serenità, mantenere il nostro sistema di gioco senza uscire dal match, abbiamo già passato nel corso di più gare alcuni momenti di difficoltà ma ne siamo usciti sempre bene con pazienza, continuando a giocare come sappiamo, cosa che a Bologna, ma è l’unico caso in stagione, non siamo riusciti a fare. Questa finale sarà il giusto premio per il meraviglioso lavoro che staff e squadra hanno messo in campo in queste stagioni, un gruppo che è tra i migliori con i quali ho avuto il piacere di lavorare”
Marta Masiero (capitano Eurogroup Altafratte) da un infortunio che doveva stroncarle la carriera alla finale per l’A2:
“Se qualcuno mi avesse detto che sarei stata qui a giocarmi l’ingresso in A2 ci avrei creduto poco essendo stata sul punto di smettere dopo due anni di stop dovuti a problemi alla schiena. Smettere con lo sport era il consiglio dei medici ma avevo lavorato così tanto in precedenza che ho deciso di continuare ed oggi ho tanta voglia di prendermi questa rivincita, la serie A la sognavo anche prima dello stop, adesso ho delle motivazioni in più. Credo che a Bologna siamo arrivate desiderando tanto quel traguardo intermedio, pensandoci spesso, probabilmente bruciando le energie mentali giorno dopo giorno tanto che arrivate là siamo entrate in campo scariche. Secondo me quella lezione ci è servita, abbiamo capito che la tensione c’è ma deve essere incanalata nella giusta direzione. La delusione di Bologna è stata grande e non è stato facile ritornarci e parlarne, siamo state di fronte ad una difficoltà che non siamo state in grado di superare mentre invece in campionato abbiamo passato sì dei momenti difficili ma ne siamo sempre uscite riprendendo a fare il nostro gioco. Sono molto fiduciosa, credo in questa squadra e so che se riusciremo a fare il nostro meglio usciremo dal campo felici comunque sarà andata perché l’importante sarà dare tutto quello che è in nostro possesso e quello dovrà essere l’obbiettivo, uscire dal campo senza rimpianti”